L’importanza della posizione in una mano 59g70

L’importanza della posizione in una mano

La posizione dei giocatori in una mano di poker è uno degli aspetti del gioco che assume maggiore rilevanza, ma allo stesso tempo è anche uno dei meno conosciuti. La cosa è estremamente importante soprattutto nella specialità del Texas Hold ’Em. Un giocatore che parla prima di un altro si dice che è fuori posizione, mentre uno che parla dopo si trova in posizione. Parlare dopo un avversario dà vantaggi notevoli: innanzitutto se altri giocatori si sono ritirati le probabilità di vincere aumentano, in secondo luogo si raccolgono più informazioni dato che i rivali rimasti nella mano hanno già effettuato il loro gioco. Uno dei pochi vantaggi che ha il giocatore fuori posizione è quello di poter agire per primo; ha quindi la possibilità di controllare il piatto prima che qualcun altro ci provi. E’ quindi evidente che la posizione può avere una grossa influenza sulla strategia di gioco e sul modo in cui si gioca la mano. 3t2oa

Vediamo innanzitutto di definire le posizioni in modo chiaro. Poniamo di giocare in un tavolo da 10 persone. Il dealer è il cosiddetto bottone, cioè la persona che precede il piccolo buio e il grande buio, definiti rispettivamente posizione 1 e 2.
Dopo di loro c’è il giocatore “Under the gun” (UTG); in italiano lo potremmo anche definire “nel mirino della pistola”, l’UTG è in posizione 3. Le posizioni 1-2-3 vengono definite “early positions”, cioè posizioni iniziali.
Le ultime tre posizioni sono le posizioni finali, “late positions”. Di queste la penultima è il cosiddetto cut-off, l’ultima è proprio il bottone.
Le altre posizioni sono quelle intermedie, “Middle positions”.

Il bottone
La posizione di bottone è la migliore perché una volta che viene girato il flop, il dealer è sempre l’ultimo a parlare. Questo significa che si può vedere il gioco degli avversari, raccogliendo così un gran numero di informazioni che si possono sfruttare per fare la mossa migliore. In questa posizione si dovrebbe giocare in modo aggressivo, specialmente se tutti gli altri hanno dichiarato check. Generalmente il dealer gioca tutte le mani, ad eccezione di quelle dove si ritrova carte brutte oppure orribili, tipo 72 o 94 di seme diverso.

Le posizioni iniziali
Le posizioni di piccolo buio, grande buio e “under the gun” sono le meno vantaggiose: dato che sono le prime a parlare dopo il flop, non si hanno grosse informazioni sugli altri giocatori.
Qui si dovrebbero giocare solamente le mani migliori e cioè le coppie di assi, re, donne, jack, dieci e le carte AK, AQ, AJ e KQ dello stesso seme. Con tutte le altre carte di partenza sarebbe meglio are per aspettare momenti migliori, soprattutto se ci si trova in un tavolo aggressivo.
Molti non lo sanno, ma nel pre-flop anche una mano KJ di seme diverso (cioè off) in UTG può essere pericolosa: ci sono 9 giocatori che parlano dopo e c’è una probabilità del 40% circa che almeno un avversario abbia carte migliori e cioè A-A, K-K, Q-Q, J-J, A-K, A-J o K-Q.
Una cosa che generalmente può essere fatta nelle prime posizioni, però, è il bluff. Puntare forte quando si è in una posizione iniziale può far supporre agli avversari che si ha una mano molto buona. Comunque bisogna ricordarsi che il bluffare troppo spesso può portare a risultati disastrosi, soprattutto se gli altri cominciano ad accorgersi che c’è il bluff facile.

Le posizioni intermedie
Qui lo svantaggio rispetto alle posizioni iniziali è minore, per cui si può essere più flessibili e giocare un numero maggiore di mani. Generalmente si gioca con quasi tutte le coppie, dai 55 in su, ma anche con carte contigue 56, 67, 78, ecc., possibilmente dello stesso seme.
Se nessuno ha ancora chiamato, nelle posizioni intermedie è meglio rilanciare piuttosto che vedere; in questo modo si possono eliminare alcuni giocatori della mano.

Le posizioni finali
Qui si possono ottenere molte informazioni sugli avversari.
Se sono presenti pochissimi giocatori nel piatto, allora si deve generalmente essere aggressivi. Nel caso in cui giochino quasi tutti, allora è meglio giocare cauti, a meno che non si abbiano delle ottime carte, le stesse indicate nel paragrafetto delle posizioni iniziali.
Generalmente nelle posizioni finali si gioca anche con 58, J7, Q8 (ma in questo caso non in modo aggressivo).
Ritornando all’esempio precedente, se nel pre-flop il cut-off ha KJ e tutti i giocatori prima hanno fatto fold, allora le probabilità che qualcuno abbia una mano migliore di lui scendono al 16%, dato che sono presenti solo 3 giocatori dopo di lui. In questo caso si dovrebbe rilanciare per sfruttare questo vantaggio.

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