ando in rassegna i tavoli dove si gioca a poker, sia dal vivo che online, ci si imbatte subito in un ventaglio di possibilità riguardo a come sono strutturate le varie puntate, ovvero se queste hanno un limite massimo o meno. Questo è un elemento che bisogna subito imparare a valutare, non solo perché lo impongono le regole del gioco, ma anche perché a seconda che si tratti di un tavolo No-Limit, Fixed Limit oppure Pot-Limit è evidente che cambieranno anche le strategie di gioco. 6p2x2i
Innanzitutto la differenza fondamentale tra i tavoli No-Limit e quelli a limite fissato, sia Fixed che Pot-Limit: i due ultimi permettono una giocata massima regolata da un criterio ben preciso, nel senso che questa non può superare una cifra prevista; nel gioco Fixed questa cifra corrisponde generalmente al grande buio, mentre nel Pot-limit la puntata massima è determinata dalla somma presente nel piatto. Al contrario nel No-Limit non c’è nessun limite di puntata e addirittura si può perdere tutto il proprio stack già alla prima mano giocata.
Come prima evidente differenza che salta all’occhio, nel gioco No-Limit si hanno più chance di utilizzare lo strumento delle puntate, magari con Raise elevati, al fine di spingere la mano nella direzione voluta, per esempio difendendo un punto non particolarmente debole, oppure al contrario invogliando gli avversari a fare Call per conquistarsi un pot sostanzioso. In questa versione è anche più facile praticare il bluff, visto che si possono metter fuori gioco gli avversari che hanno in mano combinazioni non particolarmente esaltanti, spingendoli a lasciare.
Nei giochi a limite fisso il bluff è invece nella maggior parte dei casi una pratica rovinosa. Gli avversari infatti rischiano più volentieri di andare a vedere, perché le chips che devono puntare sono comunque limitate e quindi il loro stack non si indebolisce di molto.
Qualcuno potrebbe obiettare che nei giochi con limite fisso il ritmo sia più lento ed i piatti meno sostanziosi. Non è così, anche se all’apparenza potrebbe sembrare il contrario. Si possono fare vincite anche cospicue, solo che bisogna fare progetti di medio e lungo termine, senza puntare al colpo grosso che è sempre più facile da piazzare nel No-Limit.
L’importante è capire in che ambiente si sta navigando per poi imboccare la rotta giusta.
Una tecnica consigliata nei tavoli Limit è sicuramente quella chiamata del “check-raise”, che consiste nel fare Check e lasciare all’avversario la mossa, per poi fare Raise sul suo rilancio in modo da spiazzarlo. In ogni caso lo si costringe a dubitare della forza della sua mano; se poi lascia ci permette di avvicinarci alla conquista dei bui, se invece rimane e la sua mano è migliore il danno al nostro stack risulta contenuto.
Per quanto riguarda la condotta di gioco nel Limit, un gioco cauto ed aggressivo (il cosiddetto “Tight Aggressive”) è il migliore da tenere; in pratica è meglio restare in gioco per lo più con ottime carte e in quei casi puntare e rilanciare.
In ogni caso, per tutte le varie modalità di gioco vale un elemento fondamentale: la posizione al tavolo. Nel No-Limit essere ultimi di mano durante una partita è sicuramente la posizione ideale per poter condurre il gioco contro gli avversari, visto che si sono già dichiarati. E allo stesso modo le ultime posizioni sono le migliori per condurre il gioco anche nella versione Limit.
Alla fine, resta valido il suggerimento che una valutazione efficace della propria condotta di gioco la si fa sulla lunga distanza e non certo analizzando l’andamento di un solo incontro, torneo o cash che sia. La cosa migliore da fare è analizzare come nel corso del tempo si sta comportando il proprio bankroll: se cresce, se diminuisce, se ha un andamento soddisfacente alle previsioni.
Un altro accorgimento utile, valido sia nel No-Limit che nei tavoli a limite fisso, è quello di considerare il numero dei giocatori al tavolo. Nel Limit, più giocatori ci sono più la potenzialità di portare a casa il pot si riducono, ed è molto più difficile condurre il gioco, inoltre bluffare è praticamente impossibile: un “tight“ si trova più a suo agio in queste situazioni. Nel No-Limit si può anche tentare i bluff su tavoli grandi, e la tecnica di fare call già dal preflop (si dice in termine tecnico “limpare”) promette bene. Insomma nel No-Limit anche un gioco “loose”, se ben gestito, può offrire ottime opportunità.