Donk ricorda il termine inglese “donkey”, che indica come nella lingua italiana l’asino (sia il simpatico animale domestico che il proverbiale alunno “somaro”). Quando ad un tavolo di poker si attribuisce ad un giocatore l’appellativo di “donk” è quindi subito intuitivo capire di che tipologia di pokerista si sta parlando: il donk partecipa al gioco senza conoscere a fondo le regole, è approssimativo e cocciuto, fa un sacco di errori ed è capace di far irritare anche il più paziente dei giocatori, un vero asino insomma! 5g5t6q
Molti esperti nel descrivere questo tipo di giocatore fanno riferimento al “fish” (il classico “pollo” che si fa spennare), ma tra i due termini esiste una differenza sostanziale. Un giocatore fish identifica un giocatore principiante e dilettante, con poca conoscenza delle regole del gioco, e che quindi sarà destinato a perdere contro avversari più forti. Ma il fish può anche indicare un giocatore esperto e capace che però si è seduto ad un tavolo dove, purtroppo per lui, rivestirà il ruolo di vittima sacrificale di fronte ad avversari molto più bravi ed esperti.
La categoria di giocatori di livello intermedio, quelli che non sono propriamente dilettanti e non mancano di una certa abilità nel giocare a poker, spesso conta diversi pokeristi che loro malgrado fanno la figura del “fish” se si siedono, per l’appunto, al tavolo “sbagliato”.
Il donk invece indica più propriamente un giocatore completamente incapace, ma che in più ha la cocciutaggine di voler continuare a giocare, intestardendosi in errori e mosse assolutamente azzardate, destinato a rovinarsi rapidamente con le sue stesse mani.
Indicativamente non è un avversario difficile da battere, proprio per la sua scarsa e quasi assoluta mancanza di strategie di gioco e per l’ignoranza persino delle regole base. Lo si riconosce velocemente anche ai primi showdown, quando scopre il suo gioco costituito di solito da bluff sconsiderati oppure da progetti di punto con scarsissima o nulla probabilità di riuscita, oppure ancora quando va a vedere un gioco con una combinazione incredibilmente bassa.
Il fatto è che tale comportamento continuerà per tutta la partita: il donk, come un vero somaro, si ostina a non voler imparare dai suoi errori.
Non è detto che la fortuna qualche volta non gli sia amica e gli regali anche qualche ottima vincita, ma sono casi sporadici, e inevitabilmente alla lunga il gioco “donk” è destinato a perdere.
I giocatori esperti talvolta adottano una tecnica denominata “donk bet”, ovvero fanno un gioco che potrebbe farli are per asini completi, nella speranza che un “fish” abbocchi e si faccia ingannare sulle reali capacità dell’avversario; si tratta in pratica di una giocata che rientra a pieno titolo nella categoria dei bluff.
A parte questo caso però, ed a qualche insperato colpo di fortuna, il donk non è un avversario temibile: si batte sempre facilmente, a patto di rispettare assolutamente una regola base “con un donk mai tentare i bluff, non li capisce!”.
le poker room online sono piene di donk. Voi dite facili da battere? beh..spesso i programmi li “aiutano”. Fanno all in con 2 5 o 9 2 e capita non raramente che vincano. Soprattutto nei tornei con buy in basso sono dappertutto. Per quanto mi riguarda sono schegge impazzite destinate solo a perde che pero a volte fanno veramente inkakkiare, ti fanno perdere con le tue carte alte perche giocano a poker come a bingo.