Il fish player nel poker, cioè il pollo 6m1j4t

Il fish player nel poker, cioè il pollo

Il “fish” nel poker è quello che viene definito con il termine “pollo” in italiano, ovvero il giocatore che sarà la preda degli altri seduti al tavolo. E’ destinato a perdere facilmente tutto il denaro investito, sia che si tratti di un torneo sia che si tratti di una partita a poker cash. 2o5a29

A tal proposito, una delle frasi più citate dai pokeristi è di un grande campione del ato, Amarillo Slim: “Se dopo mezz’ora non hai ancora capito chi è il pollo… allora il pollo sei tu”. Significativamente questo detto è utile per tutti coloro che si vogliono avvicinare al poker in maniera più professionale, magari per farlo diventare una risorsa economica più o meno grande. Coloro che giocano per divertirsi possono anche non curarsene, ma gli altri devono apprendere velocemente questa regola di base, perché è una di quelle che può portare al successo o alla disfatta, a qualsiasi livello di gioco.

Analizzare il gioco degli avversari, osservare come e quando restano in gioco e con quali punteggi in mano, sono i metodi migliori per individuare i “fish”. Nella quasi totalità dei casi infatti si tratta di giocatori principianti la cui scarsa conoscenza del gioco e mancanza di pratica induce ad errori che si potrebbero definire “classici”.
Il fish rimane in gioco anche senza avere una buona mano, tentando progetti di punto dalla probabilità di riuscita bassissima (Scala Reale, Colore, Poker) e confidando solo sulla fortuna.
Non tiene in alcun conto la posizione in cui si trova al tavolo, così da perdere inutilmente i bui o andare a fare Call con una mano scarsissima anche se gli altri giocatori non hanno ancora rivelato il loro gioco, mettendosi così da subito in difficoltà.
Dilettantesco anche il puntare a conquistare piatti che non meritano assolutamente il rischio, ed allo stesso modo magari tenersi cauti quando ci sono tutte le premesse per fare una buona vincita.
Il fish ama anche tentare i bluff, ma lo fa senza saper bene come condurli a termine: punta alto ma non troppo, cosicchè non intimidisce nemmeno gli avversari, oppure continua a puntare per poi di colpo rinunciare perché spaventato, indebolendo in maniera pericolosa il proprio stack.
Se poi fa errori grossolani ed evidenti nella condotta di gioco, come quelli di sbagliare le puntate, non versare i bui quando è il suo turno, oppure chiacchiera o si distrae in continuazione, allora è evidente che si tratta di un novellino alle prime armi, destinato appunto ad essere “spennato” dai giocatori più bravi che ha intorno.

Il “fish” è un personaggio che crea al tavolo una differente reazione nei giocatori: chi gioca per accumulare denaro e vincere lo troverà un avversario ideale, facile da battere e fonte sicura di chips e denaro. Però è anche vero che, a parte questa considerazione, parlando di puro piacere del gioco è un avversario che può rivelarsi noioso e poco stimolante.
E qui sta forse uno dei maggiori pericoli, o l’unico, nell’affrontare un “fish”: se gioca male, se si fa riprendere perché punta sbagliato, se si distrae e non segue il gioco, allora può far perdere la pazienza agli altri giocatori, e perdere la pazienza nel poker è quanto di più pericoloso possa capitare.

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